Amore a Lampione
Che ne sappiamo noi del Mediterraneo? Il mare sotto casa, è vero, ma sotto la superficie? Nonostante tutto, ne sappiamo poco. Molti di noi, semplicemente, immaginano… Ognuno con la sua testa, con la sua fantasia. O sulla base di qualche immagine che ha colpito l’attenzione in un documentario o su una rivista.
Il Mediterraneo, è un mondo tutto da scoprire. Noi di TRITON, da anni oramai percorriamo il nostro mare in lungo e largo, mettiamo la testa sott’acqua dove possibile. Lavoriamo gomito a gomito con ricercatori che ci raccontano le loro scoperte. A volte, siamo noi a raccontare loro le nostre osservazioni. E poi le leggende… avranno un nucleo di verità? Il mare affascina, ancora di più le isole lontane, gli scogli aspri e desolati, dove i racconti dei pescatori assumono il fascino del mito.
All’orizzonte, Lampedusa, il lembo più meridionale d’Europa. Ancora più a sud – lo avete mai notato ? – dell’isola di Malta. Ancora più a ovest, perso tra Africa e Sicilia, lo scoglio di Lampione. Un gigantesco masso di calcari che emerge dall’acqua cristallina. Lo dicono ricchissimo, i locali. Di pesci, di balene nel mese di Marzo, di delfini che saltano gioiosi lungo le rotta tra qui e Lampedusa. racconti. Storie. Leggende. Una tra tutte? Che sia frequentato da una grande quantità di squali. Vero? Falso? Diverse volte ci siamo andati… e nulla… ma poi, il racconto che emerge ancora, il mito che corre di bocca in bocca. E allora, via, andiamo ancora. Fino a quando, una quindicina di anni fa, il primo incontro. Non con uno, ma con diversi squali grigi. Si, proprio quelli delle pass maldiviane. Pericolosi, dai, sfatiamo sto mito, una volta per tutte! Gli squali, si diceva… non si parlava di numero.
Eppure, fin da quella volta, mai un individuo isolato. Ma gruppi di tre, quattro, cinque esemplari. Così, anno dopo anno, dopo mesi in cui ammiravamo le rocce deserte, ecco gli eleganti squali grigi comparire. Tutti assieme, nel bel mezzo delle estati più roventi. Come non pensare ad un assembramento per riprodursi? Provato? No, ma plausibile. Intanto, il lavoro, il difficile lavoro della locale Area Marina Protetta ha iniziato a dare i suoi frutti. La scorsa estate, i fondali di Lampione erano diventati un autentico paradiso. Ogni anfratto popolato da cernie, da dotti, saraghi, banchi di corvine elegantissime. Spesso, velocissime ed eleganti ricciole appaiono dal blu intenso del largo. Un paradiso. E quest’anno, eccoli qui, almeno trenta squali grigi di fronte alla macchina da presa. Insomma, di fronte no: in realtà questi “pericolosissimi” mostri marini, considerati ancora feroci ed aggressivi, sono creature timidissime e pronte a fuggire al minimo rumore. Figuratevi, che sono spaventati dalle bolle dei sub. Allora, con un apparecchio di respirazione a circuito chiuso, che non emette bolle e non produce alcun rumore, appostati tra gli scogli, siamo riusciti a filmarne diversi, anche da molto vicino.
Perché così tanti? Non ho una risposta esatta a questa domanda, ma mi viene da pensare che l’aumento di pesce sui fondali dello scoglio, sia apprezzato anche dai predatori apicali, quali indubbiamente sono gli squali. Perché si danno convegno li? Beh, non è azzardato dire quello che si è detto prima: probabilmente per amore. Ma molti sono i rebus cui rispondere.
Oggi un grande progetto guidato dall’Istituto Anton Dorhn si ripropone uno studio di diversi anni di queste meravigliose creature. Cosa c’è da scoprire? Molto, di certo. I quesiti che mi affascinano di più? Come fanno a decidere di incontrarsi tutti proprio li? Come ritrovano quello scoglio dopo essere stati per mesi in giro per il mare? Questi e tanti altri gli interrogativi. Cui forse non daremo mai risposta. Ma un fatto è certo: abbiamo potuto conoscere la meraviglia di questo ambiente ricchissimo e la bellezza di queste affascinanti creature. Ora abbiamo voglia di preservare tutto questo. Perché finalmente lo conosciamo.