19 Mar Alla ricerca dell’Arca di Noè
Viviamo giornate di lotta contro il Covid-19 che sembra aver dichiarato guerra al genere umano.
Una pandemia spaventosa capace di fermare ogni attività del pianeta e soffocare lo sviluppo economico con conseguenze disastrose.
Una fatalità? In realtà sono molti gli scienziati che teorizzano che lo sbilanciamento di equilibri di vari ecosistemi, possa provocare lo sviluppo di virus così aggressivi da mettere in crisi l’umanità. Nelle profondità del mare, con un rilievo mediatico infinitamente minore, si stanno verificando fenomeni analoghi, che stanno mettendo a rischio di estinzione interi generi di animali. In particolare, il riscaldamento del mare, sta provocando la moria di intere foreste di gorgonie.
Al di la dell’importanza della singola creatura, la foresta è un ambiente in cui prosperano decine di altre specie. Un po’ come se un incendio o un parassita, uccidesse tutti gli alberi di una foresta: sarebbe la fine per uccelli, insetti, piante del sottobosco e in genere per tutti gli esseri viventi che le popolano. Questo sta accadendo nel nostro Mediterraneo. E la moria non è provocata dal fatto che le gorgonie non sopportano il caldo. Ma dal sovrasviluppo che il calore anomalo genera in un micidiale vibrione (Vibrio coralliticus) che stermina intere colonie. Esattamente come avviene per una epidemia.
Ma Lorenzo Bramanti, uno dei migliori ricercatori in questo campo, ha scoperto ad elevate profondità alcune navi affondate durante la seconda guerra mondiale che sono popolate da foreste rigogliose di gorgonie. Assolutamente non aggredite dal micidiale batterio. Ciò è dovuto al fatto che oltre una certa profondità, il riscaldamento climatico non è così elevato. Lorenzo si immerge. Si tratta di discese avventurose, fino ed oltre i cento metri di profondità. Lì, lo scienziato raccoglierà dei campioni dell’intera colonia. L’obiettivo è di capire se le colonie sono indipendenti e autonome, oppure se i rami sono tutti figli di larve arrivate da chi sa dove. Sarà lo studio del DNA a dare la risposta al quesito di Lorenzo.
La speranza è che se le colonie sono indipendenti, quelle antiche navi saranno una specie di Arca di Noè, dalla quale ripartiranno le larve che colonizzeranno i fondali impoveriti dalla epidemia e salveranno le specie dalla estinzione. Ecco il servizio di SuperQuark che racconta questa avventura.