Il più grande bivalve del Mediterraneo
Il 1 Ottobre 2021 ha sancito l’inizio del Progetto LIFE20 NAT/IT/001122 PINNA “Conservation and re-stocking of the Pinna nobilis in the western Mediterranean and Adriatic sea”, cofinanziato al 60% attraverso lo strumento finanziario dell’Unione Europea LIFE, e che vede uniti nel progetto di salvaguardia di questa specie Triton Research S.r.l. in qualità di responsabile della comunicazione e della gestione del progetto, ARPAL Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente Liguria (capofila del progetto), il Parco nazionale dell’Asinara, l’Istituto Nazionale di Biologia, la Società cooperativa Shoreline, l’Università degli Studi di Genova e l’Università degli Studi di Sassari. Quattro sono dunque le regioni italiane geograficamente interessate dallo sviluppo di questo progetto quadriennale, che si concluderà formalmente il 30 Settembre 2025: Liguria, Sardegna, Friuli-Venezia Giulia e Toscana, oltre alla regione transfrontaliera di Obalno-kraska, in Slovenia.
Conosciuta volgarmente come pinna comune, nacchera, o cozza penna, la Pinna nobilis è oggi il più grande mollusco bivalve endemico del Mar Mediterraneo, può infatti superare i 100 cm di altezza e raggiungere i 45 anni di età. La sua presenza è spesso legata alle praterie di Posidonia oceanica, un vero e proprio ecosistema di supporto alla biodiversità faunistica del Mediterraneo e protetto dalla Direttiva Habitat per la sua importanza e allo stesso tempo fragilità. Proprio le abitudini di vita, gli habitat costieri occupati – poco profondi e di facile raggiungibilità – e le strutture di ancoraggio al substrato dei fondali marini, hanno contribuito a rendere la Pinna nobilis una specie tra le più minacciate dei nostri mari. Collezionisti di conchiglie e raccoglitori di bisso, un insieme prezioso di filamenti prodotti dagli esemplari di Pinna per ancorarsi a piccole rocce e piante sommerse e utilizzato dall’uomo come materia prima per produrre fibre tessili, hanno in passato decimato la specie su scala locale.
Oggi purtroppo la specie continua a soffrire di un grave declino demografico, dovuto a diversi fattori antropici, come la già citata raccolta illegale a scopi ornamentali, la pesca ricreativa e commerciale, le infrastrutture costiere, l’uso delle ancore, l’inquinamento e la pesca con le reti a strascico. Un ruolo negativo potrebbe essere giocato anche dai cambiamenti climatici, ai quali è legato l’aumento della temperatura dell’acqua, nocivo per lo sviluppo degli esemplari più giovani, mentre preoccupante è un evento di mortalità di massa iniziato nel 2016 legato alla diffusione di un protozoo, Haplosporidium pinnae, in grado di ridurre le capacità di assimilazione dei nutrienti in tutti gli esemplari aggrediti dalla malattia, portandoli alla morte precoce e ad un maggior rischio di predazione – a causa della mancata chiusura corretta delle valve. In seguito ad ulteriori approfondimenti è risultato essere in corso anche una infezione batterica diffusa e multispecie a carico degli esemplari di Pinna nobilis, contribuendo se possibile a rendere ancora più drammatico il suo stato di conservazione e più incerto il suo futuro. In virtù della numerosità delle minacce, il mollusco è oggi classificato come Critically endangered (in pericolo critico) nella Lista Rossa dell’Unione Internazionale della Conservazione della Natura.
In caso di una estinzione in natura, grave sarebbe la perdita in termini di biodiversità e servizi ecosistemici. Questo filtratore, importante nel contribuire alla trasparenza delle acque e nel filtrare e trattenere una grande quantità di materia organica altrimenti in sospensione, gioca un ruolo fondamentale nella rete trofica in qualità di preda di numerose specie marine, dal gasteropode Hexaplex trunculus al pesce Sparus aurata, fino al più conosciuto polpo Octopus vulgaris. Oltre ad essere una fornitrice di servizi ecosistemici, come il filtraggio dell’acqua, e una risorsa alimentare, Pinna nobilis è in grado di ospitare altri organismi marini, crostacei in particolare, contribuendo alla biodiversità specifica e genetica dei nostri mari, e possiede un indiscusso valore ecologico e conservazionistico, ricoprendo il ruolo di specie bandiera, specie chiave e specie ombrello del Mediterraneo.
La speranza di Triton è che attraverso gli sforzi congiunti di tutti i partner, a vario titolo coinvolti nel progetto LIFE PINNA, si possa arrestare il processo di estinzione di questa specie su scala mediterranea. Diverse e tutte ugualmente importanti le azioni messe in campo:
- Selezione di siti di ripopolamento idonei alla sopravvivenza e alla riproduzione di Pinna nobilis, utilizzando specie sentinella di molluschi (Mytilus galloprovincialis spp.) come bio-indicatori della presenza di agenti eziologici negli ambienti costieri.
- Raccolta di informazioni sulle caratteristiche ambientali ed ecologiche in grado di sostenere una popolazione vitale di Pinna nobilis.
- Definizione delle migliori tecniche di raccolta di esemplari vivi, trasporto, monitoraggio della crescita, reinserimento in natura.
- Costante confronto e trasferimento di know-how con altri progetti europei in merito alle migliori pratiche per il trasporto e la manipolazione di esemplari di Pinna nobilis.
- Raccolta di esemplari in fase giovanile da destinare all’allevamento in cattività.
- Riproduzione e allevamento in cattività di esemplari di Pinna nobilis da destinare al reinserimento in natura.
In particolare, quest’ultima azione si configura come la più sfidante per tutto il gruppo di lavoro, rappresentando un’azione pioniera mai testata su Pinna nobilis pur basandosi su protocolli e progetti realizzati per altre specie. Una grande responsabilità tecnica e scientifica di cui insieme ai partner di progetto ci facciamo carico per poter di nuovo ammirare questi grandi bivalvi nelle acque del Mar Mediterraneo.
In capo a Triton le azioni di comunicazione, con lo scopo primario di sviluppare e attuare un piano di comunicazione che possa far conoscere al più vasto pubblico possibile di utenti del mare i principali obiettivi del progetto. Tra questi:
– trasferire conoscenze sulla delicata biologia della specie Pinna nobilis e le minacce alla sua conservazione;
– portare gli utenti degli ecosistemi marini ad adottare comportamenti corretti al fine di garantire la protezione e la conservazione di Pinna nobilis per le generazioni future;
– coinvolgere i soggetti con una spiccata attitudine e sensibilità green trasformandoli in ambasciatori per la tutela della specie;
– coinvolgere gli operatori economici legati agli ambienti costieri nella diffusione di messaggi positivi volti alla tutela del mare e della sua biodiversità;
– promuovere il Programma LIFE e la Rete Natura2000 come strumenti per l’attuazione della politica dell’UE per la conservazione della biodiversità.
– attraverso il trasferimento e la replica di buone pratiche e metodologie efficaci utilizzate nell’ambito del progetto, amplificarne l’impatto in altre aree geografiche, presso altri enti a vario titolo interessati nella tutela della biodiversità marina e su altre specie;
– incentivare l’attività di networking con altri LIFE e altri progetti per tutta la durata di LIFE PINNA, prevedendo occasioni di confronto, scambi di esperienze e condivisione di documenti tecnico-scientifici attraverso eventi dedicati.
Per rimanere aggiornato sull’andamento tecnico-scientifico del progetto e sulle azioni di comunicazione, puoi continuare a seguire LIFE PINNA sui canali social di progetto