I giganti del Mar Mediterraneo
Dal 10 gennaio 2022 al 9 Gennaio 2026 Triton sarà partner del progetto finanziato dallo strumento europeo LIFE20 NAT/IT/001371 CONCEPTU Maris “CONservation of CEtaceans and Pelagic sea TUrtles in Med: Managing Actions for their Recovery In Sustainability”.
Tra i partner nazionali e internazionali: ISPRA, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, in qualità di beneficiario coordinatore, il Centro Internazionale in Monitoraggio Ambientale – Fondazione CIMA, la Fondazione Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici, EcoOcéan Institut, l’area marina protetta di Capo Carbonara, la Stazione Zoologica Anton Dohrn, l’Università degli Studi di Milano-Bicocca, l’Università di Palermo, l’Università degli Studi di Torino e l’Universitat de València.
Il progetto è stato formulato sulla consapevolezza che il Mar Mediterraneo stia subendo gravi cambiamenti a causa delle crescenti pressioni antropiche. I cetacei e le tartarughe marine pelagiche sono tra le specie più carismatiche e importanti dei nostri mari e bioindicatori cruciali delle loro condizioni di salute, poiché il loro benessere riflette l’integrità della rete alimentare in ogni sua componente.
Lo stato di conservazione delle specie interessate dal progetto è ancora considerato carente di dati per la maggior parte dei taxa, almeno secondo l’ultimo report della Direttiva Habitat (2013 – 2018) e il report AEA (n. 10/2020), in cui si afferma che “i mammiferi marini (cetacei) sono tra le specie con la più alta percentuale di valutazioni sconosciute (oltre il 78 %)”. La carenza di dati è principalmente dovuta al fatto che le specie di cetacei e tartarughe marine trascorrono la maggior parte della loro vita in aree remote offshore più difficili da monitorare a causa della loro estensione, della natura altamente dinamica e degli alti costi connessi alla realizzazione di indagini regolari su larga scala, che superino le difficoltà dei confini politici.
Con i loro movimenti offshore, questi animali sono esposti a molteplici fattori di stress antropici, come il traffico marittimo e la presenza di rifiuti. In particolare, il traffico delle imbarcazioni è responsabile di inquinamento acustico, inquinamento delle acque ed è fonte di disturbo subacqueo nei confronti della fauna marina. Il disturbo causato dalle imbarcazioni può determinare cambiamenti a breve e lungo termine nel comportamento e nella distribuzione delle specie CEPTU ed è direttamente correlato al rischio di collisioni. La densità e la composizione del traffico marittimo cambia durante l’anno e il potenziale impatto su cetacei e tartarughe varia nel tempo e nello spazio, in base cioè alla distribuzione spazio-temporale sia delle specie che delle minacce. L’inquinamento da plastiche è uno dei principali elementi critici per la sopravvivenza di queste specie, a causa del rischio di entanglement, ingestione o effetti tossicologici. L’entanglement negli attrezzi da pesca abbandonati o in uso contribuisce anche all’aumento dei rischi legati alla pressione dell’industria della pesca stessa nelle zone pelagiche. Nel Mar Mediterraneo non esistono strutture permanenti in grado di trattenere a lungo termine i rifiuti, per cui il rischio legato ai rifiuti marini è diffuso su scala vasta, con elevata variabilità stagionale sia nella quantità che nella composizione. Tali caratteristiche, unite alla spiccata natura mobile delle specie di cetacei e tartarughe, portano a un’elevata vulnerabilità quasi ovunque, ma con intensità diversa a seconda delle aree e delle stagioni. Pertanto, per pianificare strategie di mitigazione efficaci, è necessaria una conoscenza precisa della distribuzione spazio-temporale di entrambi i gruppi di specie e delle minacce a cui sono esposte nelle aree offshore.
La maggior parte di queste specie trascorrono la maggior parte della loro vita in vaste regioni marine che non sono specificamente protette. Le Aree Protette da sole, pur essendo tra i più efficaci strumenti di gestione territoriale per la conservazione delle specie vulnerabili e dei loro habitat, non possono garantire una conservazione efficiente soprattutto per le specie migratorie ad ampio raggio. A tal fine, la normativa richiede di attivare “un rigoroso regime di protezione dell’intero areale naturale della specie, sia all’interno che all’esterno dei siti Natura2000” (Direttiva Habitat) individuando le aree importanti (es. corridoi) per dare priorità alle azioni di mitigazione e alle misure di conservazione.
CONCEPTU Maris affronterà dunque molte sfide negli anni a venire, tentando di portare soluzioni a numerose carenze nella conservazione dei cetacei e delle tartarughe del Mediterraneo. Grande sarà lo sforzo nel:
💧 raccogliere informazioni sistematiche sulle esigenze ecologiche spazio-temporali delle specie target per la mappatura delle aree importanti come zone cuscinetto e corridoi ecologici, soprattutto nelle aree offshore e nelle aree di gap come il Mar Tirreno meridionale e i canali Sardegna-Sicilia;
💧 raccogliere informazioni sistematiche sulle principali minacce per la mappatura delle aree/stagioni ad alto rischio in cui l’applicazione delle misure di conservazione sarà una priorità;
💧 definire un approccio standard efficace per la sorveglianza a lungo termine dello stato di conservazione delle diverse specie nel loro areale;
💧 favorire la cooperazione internazionale e lo sviluppo e adozione di procedure concordate per supportare l’identificazione di aree importanti e per la sorveglianza a lungo termine dello stato di conservazione delle specie target.
A Triton la responsabilità delle azioni di comunicazione del Progetto, attraverso lo sviluppo dei prodotti web e social media in grado di aumentare la diffusione di informazioni corrette sulla tutela delle specie interessate e il coinvolgimento degli stakeholders, sensibilizzandoli sullo stato di salute del Mediterraneo e sulle minacce che incombono sulla sua biodiversità. In cantiere un documentario dedicato e l’organizzazione di numerosi eventi aperti al pubblico, tra seminari, workshops e conferenze, in linea con la mission di Ocean literacy, il portale UNESCO per la condivisione delle conoscenze sugli oceani.
Sempre Triton curerà tutte le attività di networking con altri progetti LIFE, Interreg, H2020, FEAMP, afferenti ai Marine Experts Groups del CE e alla Strategia per l’Ambiente Marino, al fine di condividere esperienze, documenti, ricerche e più in generale quello che è lo know-how sui temi affrontati nel progetto.
L’attività di networking con altri LIFE e altri progetti sarà svolta per tutti i 4 anni e prevederà l’organizzazione di 2 eventi di condivisione delle conoscenze e delle esperienze maturate.
La condivisione su scala nazionale ed europea delle esperienze maturate nel progetto, del loro andamento e delle caratteristiche del contesto in cui si stanno svolgendo, consente un utile confronto sulle tecniche e strategie utilizzate e sul raggiungimento dei risultati attesi a medio e lungo termine. Solo attraverso una raccolta dati coordinata e un efficace scambio di informazioni, sarà possibile infatti diffondere e promuovere le migliori pratiche di gestione integrata e supportare lo sviluppo di politiche efficaci per la tutela del Mar Mediterraneo e dei suoi abitanti.
Per rimanere aggiornato sull’andamento tecnico-scientifico del progetto e sulle azioni di comunicazione, puoi continuare a seguire LIFE CONCEPTU MARIS sui canali social di progetto